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Con questo articolo che a prima vista può sembrare un po’ provocatorio cercheremo di affrontare un tema a noi molto caro, la salute dei nostri bambini e quali possano essere le attività che possano essere in grado di favorirne il suo sviluppo. “Una tensione verso una piena armonia e un sano equilibrio fisico, psichico e sociale, e non semplice assenza di malattia’’: ecco come viene definito il termine SALUTE dall’OMS.

Un individuo dunque in salute non solo è esente da malattie, ma ha raggiunto il giusto equilibrio e la giusta armonia tra il suo corpo e la sua mente; uno stato che nessuno acquisisce alla nascita, ma che va raggiunto tramite diversi step e molto impegno fin dai primi anni di vita.
La sedentarietà è uno dei grandi mali dei Paesi civilizzati, un problema che negli anni pare aumentare sempre più, complice una serie di cattive abitudini che si apprendono fin da bambini.
In questo articolo vogliamo approfondire il tema dell’infanzia e di come poter dare il primo slancio ai piccoli, futuri uomini, verso quell’obiettivo di “Salute” descritto dall’OMS.

Si potrebbe pensare che basterebbe un parco, una giornata di sole e qualche altalena in più e il problema sarebbe risolto, ma studi specifici hanno dimostrato che il gioco libero appunto, promuove sicuramente competenze socio-relazionali (Burdette and Whitaker, 2005), ma non quelle motorie in quanto i bambini tendono a stare molto tempo fermi, regalando solo una minima parte al vero e allenante movimento. (Sallis, Patterson, McKenzie and Nader, 1988; Brown, et al.,2009).

Per sviluppare competenze motorie l’ attività deve essere quindi strutturata e mediata da un esperto che ne modula lo svolgimento. Il valore aggiunto dell’insegnante sta nel realizzare attività che siano costantemente nella “ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE”, cioè a quel livello in cui il bambino può riuscire nel compito solo se supportato. Arriviamo quindi al nocciolo della questione: Quale può essere l’ attività più appropriata? Se si facesse un sondaggio a questa prima domanda la maggior parte degli addetti ai lavori e non la prima risposta sarebbe: SE SONO COSì PICCOLI BISOGNEREBBE FARGLI FARE DELLA PSICOMOTRICITA’! Se si domandasse anche di dare una definizione a questa attività, siamo certi che in molti farebbero fatica a rispondere e i pochi che la conoscessero metterebbero quantomeno in dubbio la prima affermazione data valutando gli obiettivi che questa disciplina si prefissa in rapporto ai reali bisogni che occorrono alla maggior parte dei bambini. Coste definisce la psicomotricità come una tecnica che utilizzando gli apporti di numerose scienze quali biologia, psicologia, psicoanalisi, sociologia e linguistica, trova una sua dimensione applicativa anche in campo riabilitativo (Coste 1997:ix). Osservando le numerose pubblicazioni presenti sul tema abbiamo compreso che la psicomotricità in generale, la si può considerare strumento elettivo di intervento sia in campo terapeutico (con soggetti in età evolutiva che presentano patologie, ritardi, disabilità motorie, sindromi psicomotorie, disturbi del comportamento e della comunicazione, quindi laddove è presente una diagnosi)  che preventivo (sostenere l’autostima del bambino, favorire l’“alfabetizzazione emozionale, segnalare situazioni di disagio e/o di deficit). Nostra personale opinione è che spesso si è inconsapevolmente abusato del nome di questa nobile ed utile pratica che non sempre sembra collimare con i reali bisogni motori della maggior parte dei bambini, ai quali viene proposta spesso un’attività che, in campo terapeutico è orientata a soggetti che hanno evidenziato delle patologie particolari, oppure in campo preventivo che stimola all’ utilizzo del corpo per raggiungere primariamente obiettivi come lo sviluppo della personalità, invece di favorire un vero e proprio  percorso di ATTIVITA’ MOTORIA.

PERCHE’ PROMUOVERE L’ ATTIVITA’ MOTORIA PER L’ INFANZIA?

Fondamentalmente per TRE motivi:

SALUTE:

una regolare attività fisica vigorosa ed intensa durante  il periodo prescolare rende meno probabile l’ insorgenza di malattie quali patologie cardiache, ipertensione, diabete di tipo 2 e quindi che i bambini abbiano più probabilità di avere una vita adulta sana. Studi scientifici condotti  da ricercatori come 

Peter T. Katzmarzyk  hanno  mostrato che ci  sarebbero buone probabilità che i bimbi di oggi, se persistono con questo stile di vita potrebbero addirittura vivere meno dei loro genitori.

SOCIALIZZAZIONE:

attraverso il gioco e l’attività motoria i bambini apprendono fondamentali competenze sociali, sviluppando la loro vita sociale e relazionale .La percezione di competenza motoria offre ai bambini opportunità di incontrare nuovi amici, un aspetto molto importante nello sviluppo dei piccoli.

SVILUPPO DELLE FUNZIONI ESECUTIVE:

ovvero funzioni cognitive quali flessibilità cognitiva, inibizione (autocontrollo e capacità di attesa sempre meno presente nei bambini di oggi ), memoria di lavoro, problem solving, pianificazione e attenzione.
Lo sviluppo delle funzioni esecutive nei bambini della fascia prescolare, soprattutto in quelli molto carenti, è fondamentale per colmare eventuali lacune che potrebbero provocare seri problemi nella scuola primaria (Diamond& Lee, 2011)
Ecco schematicamente in punti quali sono i vantaggi di promuovere le funzioni esecutive:
1) Sono allenabili 2) In tenera età crescono rapidamente 3) Una volta acquisite durano tutta la vita
4) Sono utili per affrontare richieste impegnative

Un chiaro esempio dell’ultimo punto riguarda il passaggio dalla scuola dell’ infanzia alla scuola primaria, dove al bambino si richiede di stare seduto tutto il giorno e  di imparare nel giro di pochi mesi a leggere e a scrivere. 

Che caratteristiche dovrebbero avere le attività fisiche proposte per incrementare le funzioni esecutive?

✓ essere stimolanti e modificabili; 

✓ avere difficoltà incrementabili (Bergmann Nutley et al., 2011; Holmes et al., 2009; Kingberg et al., 2005); ✓ non annoiare; 

✓ favorire il continuo apprendimento con compiti con nuove difficoltà; ✓ essere ripetute per essere apprese (Klingberg et al., 2005).

 

Come riuscire dunque a conquistare l’attenzione di un bambino, introducendolo all’attività fisica e alle funzioni esecutive?

Una delle soluzioni potrebbe essere il progetto FIABE MOTORIE.

 

Non si tratta di un progetto di psicomotricità appunto bensì un vero e proprio progetto di attività motoria indirizzato a tutti i nidi, scuole dell’ infanzia e prime due classi della scuola primaria, a seconda della fascia d’età a cui è indirizzato tale metodo utilizza esercizi mirati per lo sviluppo degli schemi motori di base e stimola le principali funzioni esecutive con conseguente benessere  fisico (salute ), emozionale (socializzazione, autostima ) e cognitivo (funzioni esecutive ).
L’ utilizzo della fiaba aiuta il bambino a collegare il mondo fantastico al movimento, ad immedesimarsi in un personaggio e di conseguenza a vivere l’esperienza con un coinvolgimento entusiasmante.

Recenti studi sui neuroni specchio hanno dimostrato come il bambino impara a conoscere le proprie emozioni attraverso l’imitazione del  movimento. Ogni esercizio è minuziosamente studiato per allenare in modo fisicamente condizionante ( l’attività è vigorosa ed intensa) determinati schemi motori e precise funzioni esecutive, tutto condito dall’ingrediente essenziale che è quello della favola, vero motore di questo utile metodo che sta avendo molto successo nelle scuole materne e primarie di Milano ed  hinterland  ma che ha come obiettivo quello di diventare un metodo universale e diffuso in tutta Italia poiché coniuga motricità e fantasia donando ai bambini che lo praticano un benessere fisico, cognitivo ed emozionale. Fiabe motorie è un marchio registrato nel campo delle attività motorie, tutti gli istruttori ed educatori sono laureati e laureandi in scienze motorie con specializzazioni in campo prescolare e scolare, scienze della formazione/educazione e sono stati, mediante corsi specializzati, opportunamente istruiti sulla metodologia, la  si avvale inoltre della collaborazione di svariati esperti italiani ed internazionali in campo motorio, delle neuroscienze e psicopedagogico, al fine d’ offrire uno strumento globale, basato su criteri scientifici e quindi didatticamente valido.

 

A tal proposito siamo lieti di annunciare di aver recentemente definito un autorevole collaborazione con la nota ricercatrice americana Tricia Striano ( psicologa cognitiva newyorkese specializzata nello sviluppo dell’apprendimento nella prima infanzia ) e con la sua azienda ZWIFLY RESEARCH BRIDGE qualificata nel campo della formazione e della ricerca universitaria.Tale affiliazione consisterà nell’offrire ai numerosi istituti sparsi  in tutti gli Stati Uniti d’America con cui essa collabora, e a tutti i loro studenti,  l’opportunita’ di essere formati su questo che, è stato individuato e selezionato, come un metodo innovativo e che confluisce nel riconoscimento di una start-up a livello internazionale.I nostri programmi e prodotti sono orientati alla ricerca perché crediamo che essa sia la chiave per sviluppo e l’innovazione, ovvero la volontà di cambiare in meglio.
A tal proposito I bimbi vanno stimolati e la magia della favola è il giusto ingrediente per avvicinarli al movimento e a quella definizione di Salute che tutti noi vorremmo raggiungere.

Il benessere dei futuri uomini dipende ora da noi. Farli crescere è un impegno costante. Vederli sorridere è una soddisfazione unica.